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One Week, One Distro: Fedora 32

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Logo Fedora

La seconda distribuzione che abbiamo deciso di inserire nella rubrica è Fedora, una distro storica nel mondo GNU/Linux, utilizzata soprattutto dagli Sviluppatori ma molto diffusa anche in ambienti domestici. Lo stesso Linus Torvalds l’ha scelta per la sua Workstation dopo l’ultimo aggiornamento Hardware di qualche settimana fa che ricordiamo lo ha portato ad abbandonare Intel a favore di AMD.

Un Sistema stabile e scattante, orientato prevalentemente verso un utilizzo Server pur cercando di rimanere alla portata di tutti. 

Ma sarà davvero così? Secondo noi no, vediamo perchè.

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Un po’ di storia

Non si può parlare di Fedora senza fare riferimento a Red Hat Linux, la società fondata da Bob Young e Marc Ewing con l'obiettivo di creare una distribuzione solida e affidabile per le aziende a cui fornire assistenza Pro a pagamento.

Con la decisione di rendere disponibile il codice sorgente di Red Hat alla Community sotto la direzione di Warren Togami il progetto Fedora, verso la fine di luglio del 2003, ha ufficialmente spiccato il volo. La sua missione principale è sempre stata quella di implementare nel Sistema una serie di funzioni sperimentali e all'avanguardia che per questioni di affidabilità e sicurezza non potevano ancora trovare spazio nella controparte commerciale. Le linee guida del progetto prevedono ancora oggi rilasci semestrali e pacchetti software aggiornatissimi, utilizzando esclusivamente Software Libero e progetti aperti, ma mantenendo un sistema completo e user-friendly.

I ferri del mestiere

Anche in questo caso ci siamo affidati al nostro caro HP Envy 15 sul quale abbiamo installato Fedora 32 in dual-boot con Windows 10 e Ubuntu 20.04.

Installazione

L’installazione di Fedora 32, a differenza di Ubuntu 20.04, presenta alcune complicazioni e ci sembra opportuno spendere qualche parola al riguardo.

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L’installer Anaconda purtroppo non è particolarmente intuitivo per quanto riguarda la gestione dei dischi e delle partizioni, anche se a dire il vero il processo è decisamente rapido (vista la scarsità di software presente di default).

La prima raccomandazione quindi è quella di effettuare un accurato backup di tutti i dischi presenti nella nostra macchina onde evitare spiacevoli sorprese al successivo riavvio.

Ovviamente come molte altre distribuzioni anche la piccolina di Red Hat è disponibile in versione Live CD  o USB per consentirci di verificare la compatibilità con l’Hardware del nostro PC. Prima di procedere con l’installazione vera e propria vi consigliamo di dare un'occhiata alla guida presente sul sito ufficiale del progetto.

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