Conclusioni
Confezione | |
Prestazioni | |
Overclock | |
Estetica | |
Materiali | |
Rapporto qualità/prezzo | |
Complessivo |
Ammettiamolo pure, con l’esperienza acquisita da ASUS in tutti questi anni, la serie ROG rappresenta la massima espressione, lo stato dell’arte in fatto di perfezione e completezza tecnologica. Ogni angolo, ogni settore della Maximus V Formula è stato studiato, progettato e realizzato per rendere l’esperienza dell’utente ricca e completa a 360°. Pur essendo una motherboard orientata fortemente al settore gaming, ASUS non si è risparmiata nell’implementare una componentistica ed un BIOS che sono in grado di soddisfare anche il più sfegatato Overclocker. Il sistema Thermo-Fusion riesce egregiamente a smaltire il calore in eccesso anche con il semplice raffreddamento ad aria, nonostante ci sia la possibilità di collegare il dissipatore ad un impianto a liquido, a scapito della portata del circuito. Dal punto di vista estetico il dissipatore della zona socket è piacevolmente imponente e non soffoca con le sue proporzioni gli altri componenti. I colori rosso acceso in contrasto al nero rimangono fedeli allo stile della serie ROG. La componentistica ed il bundle software è completo. I controlli presenti sul PCB favoriscono ed agevolano appieno l’utilizzo a banco, compresi i punti di lettura. Un appunto che possiamo fare è che a questi livelli avremmo preferito la soluzione elegante adottata sulle versioni Extreme della Maximus oppure Rampage, dove sono presenti appositi inserti da collegare fra i puntali del multimetro ed i punti di lettura dei voltaggi sulla scheda, invece cosi o ci dotiamo di micro pinzette a molla oppure teniamo le mani occupate per tenere fermi i puntali sui punti di lettura. Rimane però comprensibile la scelta della casa madre di differenziare tale modello dal più spinto Maximus V Extreme. Lo spazio intorno al socket è sufficientemente ampio per dissipatori grandi, ma non extra large, quindi bisogna prestare attenzione e verificate bene gli spazi da occupare.
Molto utile la schedina mPCIe Combo, per coniugare connettività wireless e SSD caching in pochi centimetri. Il peso della scheda è elevato e dona una sensazione di solidità avallata dalla rigidità del PCB. Lo spazio presente tra gli slot PCI-Express x16 è sufficiente per l’installazione di schede video a doppio spessore, dotate di voluminosi dissipatori. La sezione audio, obbligatoriamente curata dato l’indirizzo di utilizzo della scheda, è superba, con gli effetti luminosi che donano un tono molto accattivante, accentuato dalla scritta Republic of Gamers luminosa e pulsante al centro scheda. Dai test è emerso che non ha saputo emergere staccandosi dai risultati dalle concorrenti, come invece abbiamo potuto notare con le schede X79. In questo caso la concorrenza è più agguerrita e la ASUS Maximus V Formula, una scheda appena introdotta in commercio, soffre forse di un BIOS che non è ancora giunto a completa maturazione. Altro neo o rovescio della medaglia: il prezzo. Chi persegue l’eccellenza non può non rimanere affascinato da tanta perfezione e criticare il prezzo elevato che questi prodotti hanno. Del resto basti pensare al meticoloso lavoro di progettazione che hanno dietro prima della loro realizzazione e immissione sul mercato. Il prezzo di lancio in Italia è di circa 330€, senza dubbio eccessivo se consideriamo che la Maximus V Gene si trova a circa la metà. In Europa il prezzo sembra decisamente più abbordabile, assestandosi intro a valori di mercato più consoni. Si può trovare infatti la versione qui recensita a partire da circa 260€ e la versione ThunderFX, con interfaccia Thunderbolt, a partire da circa 310€.
PRO
- Doti di overclock
- Sezione audio eccellente
- Compatibile con sistemi a liquido
- Ottima componentistica e livello costruttivo
- Connettività Wi-Fi Bluetooth
CONTRO
- Prezzo di lancio molto elevato
Un ringraziamento va ad ASUS per l’esemplare fornito in test.
Valter d’Attoma
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